Sarti Antonio: UN Diavolo Per Capello (Italian Edition) by Loriano Macchiavelli

autore:Loriano Macchiavelli [Macchiavelli, Loriano]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788806193331
Google: Wx6qTKnUL2AC
Amazon: 8806193333
editore: Einaudi
pubblicato: 2008-07-28T00:00:00+00:00

* * *

«Quello è Stefano». Il ragazzino indica a Sarti Antonio un giovane in completo di cotone, giacca e calzoni chiari, camicia pulita e cravatta in tinta; venti, venticinque anni, capelli lunghi quanto basta per essere alla moda. Il giovane è appena sceso da un’automobile, una fiat 128, e ha sottobraccio una bella cartella di cuoio color cuoio. O finto cuoio.

«Vende enciclopedie e ne ha rifilato una anche a mia madre. Non serve, non l’aprirò neppure ed è piuttosto scadente, ma Stefano ci sa fare con le donne e quelle comprano senza sapere cosa». Ha idee chiare il ragazzino.

Sarti Antonio raggiunge il venditore di enciclopedie mentre sta entrando in albergo.

«Buona sera. Mi chiamo Sarti Antonio». Stefano gli tende la mano e sorride: può essere un acquirente, non si sa mai.

«Ci conosciamo?».

«Direi di no».

«Si accomodi». Siede a un tavolo, nel salotto dell’albergo, posa la cartella sul piano e indica a Sarti Antonio la sedia di fronte a lui.

«Si accomodi. Un caffè?».

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«Un caffè non si rifiuta mai».

«Giuseppe, due caffè per favore». A Sarti Antonio: «Cosa posso fare per lei?». È compito, educato e distinto. Non è alto e questo lo esclude dalla cerchia dei visitatori serali di Eleonora, a meno che Rosas, miope com’è, non abbia preso una cantonata.

«Posso vedere un volume della sua enciclopedia?».

«Sono qui per questo. Un attimo e sono da lei: ho lasciato i volumi nell’au-to». Esce proprio mentre Giuseppe porta i due caffè.

«Il caffè, dottore».

«Vengo subito, Giuseppe: metti pure sul tavolo. Grazie».

Sarti Antonio beve il suo. Stefano torna e posa sul tavolo un volume dell’enciclopedia: dimensione e colore tornano alla perfezione. Dieci di quei volumi messi uno sull’altro, su due pile, raggiungono le dimensioni delle due pile vedute da Sarti Antonio a fianco della paglia, al graticcio. Il conto torna.

«Evidentemente se lei stesso è venuto a cercarmi, conosce perfettamente il valore culturale di questa pubblicazione e non starò quindi a tediarla inutil-mente. Mi permetterò soltanto di farle osservare la qualità delle riproduzioni fotografiche e la ricchezza del tipo di carta».

Sfoglia velocemente sotto gli occhi di Sarti Antonio che annuisce, più che convinto, e interrompe la forbita esposizione di pregi: «Come mai le è venuto in mente di vendere enciclopedie proprio qui, a Loiano? Un’idea nuova. Rende?».

Stefano sorride furbo, strizza l’occhio e dice: «Due piccioni con una fava: mi faccio le vacanze pagate dalla casa editrice e intanto guadagno vendendo enciclopedie. E per ora non mi posso lamentare: solo nel primo mese ne ho vendute otto. Nove con quella che lei certamente mi ordinerà».

«E poi è facile vendere alle madri che sono in vacanza con i figli».

«Lei mi ha capito perfettamente. Chi le ha parlato di me e dell’enciclopedia? ».

«Un ragazzino. Dice che l’enciclopedia è piuttosto scadente, ma che lei vende ugualmente perché ci sa fare con le donne».

Il sorriso sparisce di colpo dal bel viso pulito e rasato di fresco: «Temo di non aver capito perché mi ha cercato».

«Cosa facevano dieci volumi della sua enciclopedia nel graticcio, a fianco del morto?».

Gli si rischiara di nuovo il bel viso: «È per questo? Ne ho già parlato con la questura.

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